Geopolitica.info
Centro studi di geopoliticai e relazioni internazionali
di Emanuel Pastreich
13 maggio 2016
Cari cittadini di Facebook,
Facebook è molto più delle server farm di Mark Zuckerberg e del suo esercito di encoder. Per noi, oggi, Facebook costituisce il mezzo più efficace di comunicare e di formare reti di collaborazione al di là delle frontiere nazionali. Facebook è un network senza precedenti, costituito da persone che potrebbero fortemente contribuire a risolvere le sfide della nostra epoca se ciò fosse loro permesso. È per noi giunto il tempo di dichiarare la nostra indipendenza nei confronti dell’impero che ci controlla.

Internet è spesso concettualizzata come una serie di livelli distinti, che vanno dal livello 1, le connessioni materiali di fili e di cavi che sostengono le nostre comunicazioni, al livello 7, che rappresenta il funzionamento delle applicazioni in Internet. Ma la comunità globale di Facebook si situa ad un livello più elevato del livello 7, formato dall’applicazione della rete: costituisce il livello 8, di natura culturale, sociale e politica, solo indirettamente collegato ai sette livelli sottostanti.
Quando parlo della mia candidatura alla presidenza di Facebook, mi riferisco al livello più alto di Facebook: il livello 8, la Repubblica di Facebook, che noi, i suoi cittadini, abbiamo creato, e su cui Facebook, Incorporated non ha alcun impero. Ma Facebook, Incorporated tenta attivamente di minare i nostri sforzi per creare a tale livello una comunità democratica e costruttiva, rendendo impossibile il recupero dei vecchi post – privandoci così dell’accesso alle nostre proprie creazioni, privandoci di un significativo grafico sociale ricercabile per trovare nel mondo i partner idonei, e impedendoci di progettare le nostre proprie pagine. Facebook, Incorporated non ha nemmeno ascoltato le nostre proposte di miglioramento.
Mark Zuckerberg si concentra esclusivamente su profitti e non ha alcun interesse ad ascoltare le nostre richieste. Oserei dire che non lo farà mai di sua iniziativa. Dobbiamo dichiarare Facebook indipendente e dobbiamo pianificarlo ed amministrarlo in modo da rispondere ai bisogni dei suoi cittadini nel mondo intero.
Ci sono stati degli sforzi ad hoc utilizzando Facebook per effettuare cambiamenti su scala umana e internazionale, come « Humans of New York » (http://www.humansofnewyork.com/), ma essi sono ridotti. Il mondo ha bisogno di sforzi più grandi, più coordinati : una organizzazione amministrativa funzionante per Facebook. Non parliamo dell’amministrazione del sistema. Parliamo di un meccanismo attraverso il quale le idee, le proposte e i bisogni dei cittadini potrebbero essere presi in considerazione, un Facebook la cui funzione principale sarebbe di permettere a coloro che lo utilizzano di collaborare reciprocamente per il miglioramento del nostro mondo. L’evoluzione futura di Facebook non dovrebbe essere legata al profitto per gli azionari ma piuttosto al suo potenziale per portare la pace nel mondo e incoraggiare la cooperazione mondiale in risposta alle sfide critiche quali i cambiamenti climatici, i rifugiati, la proliferazione delle armi e la decadenza di un sistema ammnistrativo fondato sul diritto nei Paesi di tutto il mondo.
Invito altre persone a candidarsi alla presidenza della nostra Repubblica di Facebook : molti sarebbero più qualificati di me. Soprattutto, desidero che questa elezione susciti un largo e fruttuoso dibattito sulla direzione in cui Facebook dovrebbe svilupparsi, dal momento che diventa il mezzo più efficace per riunire le nostre competenze. In un mondo di ‘Stati in dissoluzione’, possiamo realizzare qualcosa senza precedenti nella storia umana : l’istituzione di un sistema mondiale per la democrazia partecipativa.
La prima tappa sarà di organizzare una convenzione costituzionale, che a mio avviso potrebbe durare una settimana a partire dal 4 Luglio 2016, nel corso della quale potremmo redigere una costituzione di base che :
- Promuova le possibilità di governare Facebook nel mondo ;
- Crei un funzionamento di Facebook che risponda ai bisogni dei suoi cittadini ;
- Esiga da Facebook un più elevato livello di principî etici ;
- Assicuri una totale trasparenza per quanto concerne le transazioni finanziarie di Facebook e la sua struttura amministrativa.
Un gruppo di esperti in ambiti quali la programmazione informatica, il design, il diritto, l’arte, la filosofia, la letteratura, l’ingegneria, le scienze sociali, fisiche, biologiche e le scienze dell’informazione potrà unirsi alla convenzione per definire il quadro di base per questa costituzione. Dopo la convenzione, sarà necessario un periodo di sei mesi di consultazione con l’insieme della comunità Facebook, con la quale modificheremo le proposte iniziali del gruppo e lavoreremo per un consenso generale. Dopo il periodo di consultazione, verrà il giorno della ratifica, quando tutti gli utenti della base di Facebook diverranno suoi cittadini e voteranno per la creazione del livello 8 di Facebook, una ‘Repubblica di Facebook’, con un sistema amministrativo trasparente e responsabile.
La Repubblica di Facebook è la nostra. Vi abbiamo depositato terabyte di diari, riflessioni, argomenti e creazioni, e Facebook, Incorporated ha il diritto di utilizzare questo contenuto a scopo di lucro tanto quanto fa la Posta per monetizzare il contenuto della nostra corrispondenza postale fisica. Non solamente il contenuto di Facebook ci appartiene, ma meritiamo di avere una parola da dire circa il modo in cui si svilupperà nel futuro.
Attualmente, l’impero Facebook, Incorporated utilizza la pratica antidemocratica di ‘strutturare l’esperienza dell’utente per il piacere dell’utente’. Facebook, Incorporated vaglia il messaggio dei vostri amici per selezionare la debole percentuale di coloro che l’algoritmo pensa vi ‘piaceranno’. Il cittadino ha il diritto inalienabile di determinare quali informazioni lui o lei vedrà, et di decidere della loro organizzazione e della loro conservazione. Il valore monetario del contenuto dovrebbe ritornare ai suoi creatori ; il valore monetario dei dati collettivi dovrebbe essere conservato e utilizzato per il bene della collettività.
Si potrebbe pensare ai fondatori di Facebook, Incorporated come all’equivalente di quei baroni ladri che hanno costruito l’ ‘Union Pacific’ e altre ferrovie nel 19° secolo. (NdR: la rete ferroviaria dell’ ‘Union Pacific’ si estende dalla costa del Pacifico a Chicago e alla Nuova-Orleans nell’Ovest degli Stati Uniti.) Sebbene personaggi quali Clark Durant o Mark Hopkins abbiano raccolto fondi per l’Union Pacific con mezzi fraudolenti e l’abbiano costruita per il più astuto calcolo di lucro, col tempo la ferrovia ha acquisito la forma di una istituzione più razionale grazie alle attive richieste dei suoi utilizzatori. La legge sul commercio tra Stati del 1887 ha vietato la discriminazione di prezzo per le brevi distanze e altre pratiche predatorie e ha fatto in modo che le ferrovie si conformassero a regole rigide. Le ferrovie del 20° secolo sono diventate servizi pubblici affidabili per trasportare mercanzie e persone. Se ognuno pagasse per la parte dello spazio virtuale che consuma –il che è una piccola somma in un sistema di 1,25 miliardi di utilizzatori- si cesserebbe di essere degli utilizzatori, i cui diritti possono essere modificati a volontà da Facebook, Incorporated, per diventare proprietari e cittadini che avrebbero diritti e non sarebbero un prodotto da vendere.
Una volta posta in essere la nostra costituzione, e se fossi eletto Presidente della Repubblica di Facebook, sarei felice di negoziare un accordo con Facebook, Incorporated o altra organizzazione per il mantenimento dei servizi essenziali forniti per questo sistema.
Sotto la mia amministrazione, metteremo in atto un sistema di micropagamento che consenta l’equa ripartizione dei benefici della Repubblica di Facebook. I cittadini di Facebook saranno autorizzati a vendere o a scambiare le loro creazioni e saranno pagati per i loro messaggi, disegni, memi, registrazioni video e audio ai prezzi di mercato. Alla fine, queste microimprese pagheranno i costi sottostanti dei server e dei programmatori, e addirittura arricchiranno i creatori. Non abbiamo bisogno d’un Facebook Incorporated, salvo che come imprenditore, così come Merit network era l’imprenditore che ha amministrato i meccanismi degli albori di Internet. (NdR : Merit network, Inc. è una organizzazione non lucrativa ed è diretta dai suoi membri. Fornisce reti informatiche ad alta performance e servizi connessi all’educazione, ad altre organizzazioni senza scopo di lucro, ai ministeri e alla salute, in particolare nel Michigan, Stati Uniti. Fondata nel 1966, ‘Merit Network’ costituisce la più lunga rete informatica regionale degli stati Uniti d’America.)
Al di là dei profitti che ricavereste dalle royalties dei vostri video di gatti, la Repubblica di Facebook sarà un luogo dove le persone potranno trattare collettivamente i gravi problemi del mondo. Saranno possibili collaborazioni di qualsiasi tipo, sia nel campo della musica, che in quello dell’arte arte, delle scienze, della politica, della religione o della salute. Ancora più importante, per la Repubblica di Facebook ci saranno rappresentanti che risponderanno tempestivamente alle problematiche e ai bisogni dei cittadini di Facebook e si accerteranno che il sistema funzioni in modo giusto e trasparente.
Una Repubblica funzionale di Facebook non è un sogno idealista. Possiamo assumere il controllo dell’amministrazione di Facebook e renderlo rispondente ai nostri bisogni. Facebook, Incorporated scoraggia la collaborazione, ma noi possiamo radunare miliardi di persone per una collaborazione efficace. Insieme, possiamo fare di Facebook una società libera di cittadini, con i cittadini e per i cittadini, basata sui nostri diritti innati di esseri umani. Chiedo il sostegno di tutti. Invito tutti gli impiegati di Facebook, Incorporated a raggiungerci, compresi coloro che per bassi stipendi editano e filtrano nel mondo intero. Raggiungeteci nella creazione di una nuova comunità mondiale. Non avete nulla da perdere se non i limiti del vostro proprio potenziale personale.
Questo articolo è stato scritto con Jonathan Cohen. Per maggiori informazioni, vedi il mio articolo “Facebook and the Future of Global Governance.” ( ‘Facebook e l’avvenire della goverannce globale.’).
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